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25 Novembre Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

La data del 25 novembre, come giornata internazionale della lotta contro la violenza sulle donne, fu scelta durante l’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi tenutosi a Bogotà nel 1981; le partecipanti sostennero la proposta della delegazione della Repubblica Dominicana che proponeva di rendere omaggio alle sorelle Mirabal, tre dissidenti politiche della Repubblica Dominicana, brutalmente assassinate il 25 novembre del 1960 per ordine del dittatore Trujillo.
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999, dichiarò il 25 novembre Giornata Mondiale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne, invitando governi, organizzazioni internazionali e ONG a dar risalto a questa giornata organizzando attività ed eventi per accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica su questa tematica.
Lo scopo di questa scelta dell’ONU è l’eliminazione di tutte le forme di violenza sulle donne attraverso:
- il riconoscimento a livello internazionale, regionale e locale della violenza di genere come violazione dei diritti umani;
- il rafforzamento delle attività a livello locale ed internazionale contro questo tipo di violenza;
- la creazione di spazi internazionali di discussione per l’adozione di strategie condivise ed efficaci in materia;
- dimostrazioni di solidarietà con le vittime di queste violenze in tutto il mondo;
- il ricorso a governi affinché adottino provvedimenti concreti per l’eliminazione di questo tipo di violenze.

In Italia, negli ultimi anni, sono sempre di più quelli che lottano contro questo problema: operatori sanitari, associazioni, artisti, uomini e donne di cultura, scuole, gruppi di avvocati, in particolare donne, e molte organizzazioni come Amnesty International che, con la Cgil, dichiara come il legame tra povertà e violenza sia uno dei problemi da sradicare, per cui é importante lottare per rivendicare il diritto all’istruzione di tante donne costrette in povertà.
In Italia una donna su tre, tra i 16 e i 70 anni, nel corso della sua vita ha subito violenza da un uomo. Secondo i dati Istat, sono 6,743 milioni le donne che hanno subito nel corso della propria vita violenza fisica e sessuale, tre milioni quelle che hanno subito aggressioni durante una relazione o dopo averla troncata. Si tratta di violenze domestiche soprattutto a danno di mogli e fidanzate: 8 donne su 10 (malmenate, ustionate o minacciate con armi) hanno subito aggressioni in casa. Un milione di donne hanno subito uno stupro o un tentato stupro. A ottenere con la forza rapporti sessuali è il partner il 70% delle volte e in questo caso lo stupro è reiterato. Il 6,6% delle donne ha subito una violenza sessuale prima dei 16 anni e più della metà di loro (il 53%) non lo ha mai confidato a nessuno.
Gli autori sono degli sconosciuti una volta su quattro, nello stesso numero di casi sono parenti (soprattutto zii e padri) e conoscenti
Secondo i dati Istat, rilevati nell’anno 2008/2009, negli ultimi tre anni risultano quasi 24 mila su 11 milioni le donne di età compresa tra i 14 e i 65 anni che nella loro vita hanno subito una violenza da un uomo, nel 19% dei casi si è trattato di molestie fisiche e 3 volte su 4 di persone conoscenti e familiari.
Oggi in Italia una donna su tre nella sua vita è stata vittima di violenza.

Una nuova Convenzione europea per la violenza contro le donne
Se verrà ratificata da almeno 10 Paesi, la Convenzione stabilirà nuovi strumenti legali e sociali per combattere la violenza di genere e la violenza domestica in Europa
Il trattato è stato presentato il 6 aprile di quest’anno. Dopo più di due anni di negoziazioni ora è pronto per essere firmato. Sarebbe il primo strumento giuridicamente vincolante in Europa, che darebbe un quadro giuridico completo per combattere la violenza contro le donne tramite la prevenzione, la protezione, l’azione giudiziaria e il supporto alle vittime.
Una prima Convezione internazionale contro i maltrattamenti sulle donne si ebbe con la Inter-American Convention, che fu adottata nel 1994, essa aveva lo scopo di prevenire, punire e sradicare la violenza verso il mondo femminile.
La Convenzione del Consiglio d’Europa sarebbe la prima nel suo genere ad essere applicata nel territorio europeo sul tema della “violenza sulle donne” e comprenderebbe tutta una serie di violazioni, sia a livello fisico che psicologico, anche il matrimonio forzato e le mutilazioni genitali femminili. Importante, non solo dal punto di vista simbolico, sarebbe l’inclusione nel trattato dei diritti delle donne lesbiche, bisessuali o transessuali, che fanno parte dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere.
La Convenzione per essere applicata, dovrà essere ratificata da almeno 10 Stati, di cui 8 dovranno essere membri del Consiglio d’Europa.