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28 ottobre 2011





Un risultato importante
Sono stati oltre 50.000 i pensionati della CGIL che il 28 ottobre scorso,ancora una volta, hanno manifestato a Roma, a Piazza del Popolo, dando un forte segnale di dissenso nei confronti di un governo incapace a coniugare l'equità con il rigore,per traghettare il paese fuori dalla crisi.

Dalla provincia di Latina oltre 400 anziani  hanno dato il loro contributo di partecipazione e la Lega SPI CGIL di Formia è stata presente con compagne e compagni provenienti da Itri e Spigno oltre che naturalmente da Formia.

Il timore di possibili incidenti come quelli avvenuti in occasione della manifestazione degli indignati,ha purtroppo tenuto lontano tanti altri cittadini,che pure avevano dato inizialmente la loro adesione.

Il Governo,strumentalizzando i disordini avvenuti,ha messo in atto un vero e proprio progetto diffamatorio nei confronti di quanti democraticamente intendono dissentire e protestare verso le sue scelte.

L'ultima dichiarazione del Ministro Sacconi,dà il chiaro senso del disegno messo in atto,facendo balenare il possibile ritorno della strategia della tensione,strategia che egli stesso mette in atto.

Mentre i pensionati,con i lavoratori,i giovani precari,i disoccupati,con le loro proteste chiedono scelte eque per uscire dalla crisi,il Governo continua a scegliere di farne pagare i costi  solo ai ceti meno abbienti, perseverando, con dichiarazioni come quelle del Ministro Gelmini, che dichiara l' assoluta indisponibilità del suo Governo ad applicare una qualsiasi tassa sui grandi patrimoni.

Non sono forse proprio queste, le dichiarazioni che inducono a creare forti tensioni nel Paese?

Nelle dichiarazioni fatte dalla Segretaria nazionale dello SPI,CARLA CANTONE,a Piazza del Popolo e nelle conclusioni fatte dalla Segretaria Generale della CGIL,  SUSANNA  CAMUSSO, si è invece esplicitato il progetto messo in campo dalla CGIL,per affrontare la crisi con equità e solidarietà tra le generazioni ed i ceti sociali,respingendo il teorema della destra ultra liberista al governo,che invece tende a fomentare uno scontro sociale nel Paese,oltre ad una pericolosissima contrapposizione tra occupati (sic) garantiti, precari e disoccupati,tra pensionati  e giovani generazioni.

La proposta della CGIL,messa in campo già da diversi mesi,di adottare una tassa sui grandi patrimoni,oggi è sollecitata dalla stessa Confindustria,pur di trovare i fondi per rilanciare l'economia;come viene generalmente richiesto il taglio dei costi della politica e l'eliminazione di assurdi privilegi dei politici.

Su tutte queste richieste e proposte il Governo continua a fare orecchie da mercante,come sulla reale attuazione di leggi adeguate a sconfiggere l'evasione e l'elusione fiscale e contributiva.

Il Governo continua a voler attuare condoni agli evasori da un lato e eliminazione dei diritti di lavoratori e pensionati.

Purtroppo è risultato chiaro,in questi mesi, che la divisione sindacale ha fatto buon gioco per il Governo, che ha potuto per tre anni adottare scelte assolutamente punitive nei confronti di lavoratori e pensionati.

Ora la scelta di voler rendere ancora più facili i licenziamenti,di colpire ancora i lavoratori pubblici,di incidere ancora una volta e pesantemente sulle pensioni,sta  creando le condizioni di un possibile ed auspicabile ricompattamento delle tre confederazioni sindacali,che potrebbe portare finalmente a quello sciopero generale unitario,che imporrebbe un decisivo ripensamento delle scelte governative se non metterebbe in discussione la sua stessa sopravvivenza.